L’insegnante dell’anno per premiare il merito nell’istruzione

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Premiare gli insegnanti meritevoli sta diventando una politica in molti Paesi. Perché? Secondo me la ragione sta in due elementi. Il primo è che in economie sempre più basate sulla conoscenza si sta riconoscendo il valore economico dell’istruzione. Non è un caso, insomma, che i Paesi più competitivi siano quelli che più hanno investito e più investono in istruzione. Insieme a questo c’è un secondo dato. Il lavoro dell’insegnante non ha, oggi, un riconoscimento sociale corrispondente alla sua importanza. E di questo divario tra il valore di un lavoro e il suo riconoscimento sociale ci si sta cominciando ad accorgere. Da qui l’affermarsi di premi che vanno a selezionare le migliori esperienze, a farle emergere e a farle conoscere. È il caso dei premi concessi da amministrazioni pubbliche – tra cui gli USA – e da associazioni private.

Anche in Italia si muove qualcosa e con questa mozione vorrei che il Lazio fosse una Regione all’avanguardia nel cogliere tale opportunità e nel riconoscere questo valore. Con un premio regionale per il miglior Insegnante dell’Anno che porti a conoscenza del pubblico tante storie importanti e incoraggianti che passerebbero,e spesso passano,sotto silenzio. Come quella del Prof. Paolo Cutini di Anagni, che ha vinto l’edizione 2014 del premio per il migliore insegnante d’Italia, assegnato dall’Associazione Nazionale dei Presidi, per i metodi innovativi che usa per insegnare l’inglese ai suoi ragazzi.

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